Una cicatrice, una spada e il Giappone di metà Ottocento governato dallo Shogunato Tokugawa, parte del periodo feudale nipponico, dove la figura del samurai era ancora fondamentale e che nel corso della storia, durante il successivo periodo Meiji, diventerà una figura quasi disprezzata (nella nuova era non era più permesso portare la spada). Vi ricorda qualcuno?
Rurouni Kenshin conosciuto anche come Kenshin samurai vagabondo è un manga creato da Nobuhiro Watsuki che racconta la storia di Kenshin Himura, abile samurai, da molti conosciuto come Battōsai a causa del suo passato da spietato assassino. Deciso a cambiare vita, Kenshin combatte solo per difendere i più deboli e mantenere la pace ma diverse saranno le battaglie che dovrà affrontare per evitare guerre e colpi di stato. Ci sarebbe molto da dire ma vi lascio qui il link per approfondire manga, anime e OAV.
Oggi voglio soffermarmi sulla saga cinematografica prodotta dalla Warner Bros che vede Takeru Satō nella parte del protagonista.
Rurouni Kenshin

La storia si concentra su una parte del passato di Kenshin, un tempo feroce assassino al servizio dello shogunato conosciuto come Battousai e ora semplicemente Kenshin Himura, un samurai vagabondo. Nel corso della storia vengono introdotti altri personaggi importanti come Kaoru Kamiya proprietaria di un dojo ormai in rovina, Sanosuke Sagara all’apparenza rivale del protagonista e molti altri. Nonostante questo cambio d’identità, Kenshin si ritrova ad affrontare diversi nemici che affascinati dalla leggenda del Battousai cercano in ogni modo di farlo riemergere.
Rurouni Kenshin: Kyoto inferno

Tutto sembra essere tornato alla normalità a Edo (antico nome dell’odierna Tokyo): Kenshin e i suoi amici cercano di vivere una vita tranquilla, lontana dalle battaglie. Dall’altra parte del paese, la polizia sta cercando Shishio Makoto, un famoso ricercato che, dopo essere stato tradito dal governo nonostante il suo fondamentale contributo nel crollo dello shogunato, giura vendetta e mira alla conquista del Giappone. Sarà Kenshin a doverlo affrontare e, nello scenario infernale di Kyoto, si svolgerà il durissimo scontro tra i due guerrieri che porterà ad un finale inaspettato.
Rurouni Kenshin: The legend ends

Dopo il finale sorprendente che vede Kenshin disperso in mare, questo film inizia ad esplorare in modo più approfondito il passato del samurai e ci guida nei conflitti interiori del protagonista da sempre diviso tra l’anima oscura e l’anima umana. Shishio però è ancora vivo e pronto a conquistare il paese. Kenshin decide quindi di imparare la tecnica più potente per poter sconfiggere il suo nemico e vendicare la sua perdita. Un film più dark e profondo che ci guida nella creazione della leggenda. Non più mostruosa ma consapevole della propria umanità.
Rurouni Kenshin: The final/ The beginning

Ultima parte della saga, in uscita ad aprile 2021, che racconta la parte finale della storia incentrata sul confronto tra Kenshin e uno dei protagonisti del suo passato, Enishi Yukishiro, fratello della defunta moglie del protagonista, morta tragicamente.
A mio parere una delle parti più emozionanti della storia che non vedo l’ora di rivivere in questo adattamento cinematografico.
(*start fangirling*)
Perché guardarlo
Sono terribilmente di parte quindi potrei dire: fidatevi e basta! E invece no.
Ci sono davvero degli ottimi motivi:

La storia
Ciò che i live action sono riusciti a fare è stato trasmettere quello che davvero è Rurouni Kenshin: i dilemmi dei protagonisti, gli insegnamenti e, perché no, anche parte della complicata storia del Giappone. Non annoiano, ti tengono incollato allo schermo fino all’ultimo con quella dose di action giapponese che non è secondo a nessuno.


Gli attori
Un cast davvero d’eccezione e personaggi interpretati abbastanza fedelmente. Finiamo di nuovo nel bellissimo limbo del “mi piacciono tutti, anche quelli stronzi.” Questo nel mio mondo è sinonimo di ottima qualità.

Takeru Sato
Sì, lo so, sembra scontato ma trovatemi qualsiasi altro attore che avrebbe potuto interpretare meglio questo ruolo. Il fatto che sia il mio attore giapponese non influisce assolutamente su questo motivo. Guardatevi i film e poi mi direte se siete d’accordo o meno.

Ultime ma non meno importanti le bellissime OST che vedono protagonisti anche i famosissimi One Ok Rock.
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