Per gli esperti graphic-novel, Maus è un romanzo a fumetti realizzato da Art Spiegelman e prima opera del settore a ricevere il premio Pulitzer nel 1992. Ambientato durante la seconda guerra mondiale e incentrato sull’Olocausto, racconta la storia del padre dell’autore, sopravvissuto ai campi di concentramento di Majdanek e di Auschwitz.
La storia
Si suddivide in due filoni narrativi diversi ma collegati:
- il primo filone “ Mio padre sanguina storia” racconta il rapido declino delle condizioni di vita degli ebrei polacchi negli anni precedenti lo scoppio della guerra.
- nel secondo filone “E qui sono cominciati i miei guai” narra la vita all’interno dei campi di concentramento.
Il racconto inizia dalla visita di Vladek Spiegelman alla sua famiglia in Polonia dove conosce la sua futura moglie Anja, di origine ebrea. Nel 1939 viene catturato dalle truppe tedesche e spedito al confine. Come molti, cerca di attraversare la frontiera per arrivare in Ungheria insieme ad Anja e sfuggire ai nazisti ma vengono traditi e deportati ad Auschwitz dove inizia il calvario.


Particolarità
- I personaggi hanno sembianze animali: gli ebrei come topi in fuga dai tedeschi-gatti, i polacchi come maiali alla ricerca di una fragile neutralità e le rane-francesi.
- Lo spazio bianco viene ridotto per dare più ritmo alla narrazione alla quale viene applicato il débrayage (dove il discorso del testimone viene proiettato fuori dalla storia principale). I discorsi narrativi sono due: il primo tra padre e figlio attraverso l’uso della “nuvoletta” e il secondo legato al discorso del testimone sopravvissuto attraverso le didascalie.
- I due fili narrativi, quello presente di Art e della fidanzata Françoise e quello del passato con la memoria della Shoah, creano un racconto crudo ma dinamico che si contrappone anche alla differenza generazionale tra Art, cresciuto negli Stati Uniti degli anni Sessanta, e il padre Vladek sopravvissuto all’inferno ed emigrato all’estero alla ricerca di una pace interiore quasi impossibile.
- Utilizzando animali umanizzati, soggetto prediletto per i fumetti rivolti ai bambini, quest’opera segna la differenza tra graphic novel, rivolte a un pubblico maturo, e fumetti, intesi come prodotto esclusivamente infantile perché narra temi seri utilizzando delle caricature.


Perché leggerlo
- Un must per far conoscere e far riflettere su un tema crudo che spesso non viene approfondito come si dovrebbe.
- Vi siete mai chiest* come si continua a vivere dopo un trauma del genere? Quanto impatta anche sulle generazioni successive? Maus lo racconta perfettamente.
- Le metafore animali, la traduzione dei dialoghi e la struttura stessa delle tavole rendono coinvolgente la narrazione.
- Confesso che è la lettura che mi ha più segnato e fatto capire, davvero, cos’è l’Olocausto.


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