Quando si arriva in Abruzzo per la prima volta, la maestosità della natura è una delle prime cose che colpisce: montagne imponenti, distese infinite e un mare immenso. Se poi ci si avventura nell’entroterra, tutto ciò è ancora più vivido.
In questi anni mi sono dedicata alla scoperta della mia regione che sapevo di non conoscere abbastanza (dato che secondo l’italiano medio, ciò che è fuori casa è sempre meglio). Da sempre sono una grande appassionata di castelli e, soprattutto dopo il primo lockdown del 2020, ero alla ricerca di un luogo lontano dove poter finalmente respirare.
E così, dopo 3 mesi chiusa in casa, lista dei luoghi da scoprire alla mano e amica intrepida, mi sono avventurata nell’entroterra aquilano, scoprendo la piana di Navelli (quest’ultimo gioiellino, di cui vi parlerò presto, è famosissimo per l’incredibile zafferano).
Tra i tanti borghi con castelli presenti nella piana, una piccola frazione di Caporciano (AQ) ha stimolato la mia curiosità: Bominaco.
Cosa visitare
La sua fama è dovuta soprattutto alla chiesa di Santa Maria Assunta, all‘oratorio di San Pellegrino la cui cappella è conosciuta come la cappella sistina d’Abruzzo e il suo castello. Oltre a questi luoghi, si possono visitare anche la chiesa parrocchiale della Madonnella, posta al centro del borgo e l’Eremo di San Michele.


L’oratorio di San Pellegrino
Un consiglio: non fatevi ingannare dalle facciate “anonime” perché spesso riservano sorprese. Ed è esattamente ciò che è successo con l’oratorio di San Pellegrino. Antica testimonianza di un complesso monastico medievale benedettino, al suo interno contiene degli affreschi perfettamente conservati e, secondo alcuni, fatti realizzare da Carlo Magno.
Essi rappresentano:
[…] episodi tratti dal Vangelo, l’infanzia di Cristo, la Passione, il Giudizio Finale e alcuni episodi della vita di San Pellegrino. […]uno dei più antichi calendari monastici, con le personificazioni dei mesi. A ogni mese sono dedicate due vignette in cui sono riportati il segno zodiacale, la corrispondente fase lunare, una figura allegorica che rappresenta il mese e i giorni contrassegnati dalle lettere dell’alfabeto.

Il castello
Una volta terminata la visita all’oratorio e alla chiesa, qualcosa attira la mia attenzione *radar cerca castelli attivato*

Costruito in una posizione che permetteva il controllo visivo su gran parte della Piana di Navelli, il castello di Bominaco aveva il principale obiettivo di difendere il complesso monastico e il villaggio circostante. Dopo essere stato distrutto nel 1424, fu successivamente ricostruito sulla cresta della montagna ed è oggi raggiungibile attraverso un sentiero piuttosto scosceso (non avventuratevi senza scarpe da trekking soprattutto se siete maldestr* come la sottoscritta).


Arrivati in cima, il panorama e l’aria non hanno bisogno di commenti. Vorrei dire che le foto rendono la bellezza ma sarei troppo arrogante (e bugiarda).


Per prenotare la visita, vi lascio QUI il link del sito!
Rispondi